martedì 11 dicembre 2012

Concorso letterario nazionale Go Wine "Bere il territorio"


Torna Bere il territorio, il concorso letterario nazionale di Go Wine. E’ la dodicesima edizione ed il Bando viene promosso come sempre in occasione del periodo invernale.
Un’iniziativa culturale che si rinnova di anno in anno e che è rimasta sostanzialmente fedele all’idea che l’ha originata. Da alcune edizioni la partecipazione non è limitata solo ai più giovani: sono previste infatti due categorie all’interno della sezione generale ed una è estesa anche agli “over 30”.  Quindi l’invito a scrivere non prevede limiti di età e conduce ad una sorta di ideale confronto tra generazioni, unite dal piacere di scrivere e di raccontare il rapporto con il vino e con il mondo che lo circonda, con un particolare riferimento al tessuto sociale ed all’ambiente nel quale il vino viene prodotto.

L’attualità di Bere il territorio è strettamente legata alla principale finalità che l’associazione persegue: contribuire in modo concreto a far crescere la cultura del consumo dei vini di qualità, mirando ad un consumatore sempre più consapevole sia nelle scelte, sia nell’attribuire il giusto valore e significato ad una bottiglia di vino.  Il titolo del Concorso - “Bere il Territorio” - è a suo modo una provocazione: “Bere il Territorio” per attribuire un valore aggiunto a ciascun vino di qualità, e apprezzare, attraverso il calice, la cultura e l’ambiente in cui quel vino si afferma. “Bere il Territorio” per rafforzare un concetto che è alla base dell’associazione Go Wine e della sua attività.
Storia, tradizioni, paesaggio e vicende culturali: sono diversi i fattori che distinguono il vino da una qualsiasi bevanda. “Bere il territorio” esprime un modo di guardare al consumo con un rinnovato gusto e con una maggiore consapevolezza che va trasmessa alle giovani generazioni.    

Oltre alla sezione generale, sono previste due sezioni speciali : la prima dedicata agli istituti agrari italiani: il Bando prevede un tema specifico da svolgere, anche al fine di stimolare una partecipazione più attenta degli studenti. Nell’altra sezione studenti degli Istituti di Istruzione Secondari della Provincia di Cuneo sono chiamati a redigere un elaborato sul tema: “Il territorio: un valore o uno slogan?

I testi dovranno pervenire entro il 15 febbraio 2013 presso la sede nazionale di Go Wine in Alba; la cerimonia di premiazione  è prevista sabato 16 marzo 2013.

I premi: 800 euro ciascuno per i due vincitori della sezione generale; 500 euro per il premio speciale riservato agli Istituti Agrari;

La GiuriaGiorgio Barberi Squarotti (Università di Torino), Gianluigi Beccaria (Università di Torino), Valter Boggione (Università di Torino), Bruno Quaranta (La Stampa-Tuttolibri), Massimo Corrado (Associazione Go Wine), Salvo Foti (Enologo).

Sostengono questa iniziativa la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e un Comitato di aziende vinicole italiane composto da:
Aglianica Associazione Culturale Rionero in Vùlture (Pz); Antica Distilleria Sibona Piobesi d’Alba (Cn); Cantine del Barone Cesinali (Av); Cantine dell’Angelo Tufo (Av); Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave Soave (Vr); Emo  Capodilista La Montecchia Selvazzano Dentro (Pd); Fattoria Santo Stefano Greve in Chianti (Fi); Gostolai di Arcadu Giov. Antonio -Oliena (Nu); Montalbera Terra del Ruche’ Castagnole Monferrato (At); Planeta Menfi (Ag); Podere Il Carnasciale Montopoli Valdarno (Ar); Vietti  Castiglione Falletto (Cn); Ciccio Zaccagnini Bolognano (Pe)

Per informazioni:
Associazione Go Wine
tel. 0173 364631 

giovedì 6 dicembre 2012

Una breve cronaca da Sparkle 2013 Roma

La presentazione della guida Sparkle Bere Spumante 2013 si è trasformata in un’occasione imperdibile per gli appassionati della Capitale che hanno avuto l’opportunità di ritrovare, tutti insieme, i più bei nomi del mondo spumantistico nazionale. Più di 4.000 persone hanno affollato, sabato 1 dicembre, le sale dell’Hotel Excelsior di via Veneto per degustare le oltre 250 etichette delle 70 cantine partecipanti in rappresentanza di 13 regioni italiane.
Una guida che, in questa edizione, presenta ben 924 vini; con la Lombardia sul gradino più alto del podio (335 etichette delle quali ben 268 "Made in Franciacorta") seguita a ruota dal Veneto (329 etichette, con il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore a farla da padrone con 258 vini).
Un successo nel successo è stato poi quello ottenuto dal Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana DOP che, in collaborazione con il Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP, ha allestito uno splendido corner che è diventato meta dei gourmet capitolini.
Aldilà delle connotazioni modaiole che hanno assunto le bollicine negli ultimi anni, gli assaggi della serata hanno mostrato molte conferme e qualche (almeno per me) novità, anche se alcune realtà sono in un tono minore per il millesimo presentato.
Tra i Franciacorta, ho trovato splendide conferme in Uberti sia per quanto riguarda il Comarì del Salem 2007 (chardonnay e pinot nero), quest'anno a livelli straordinari, sia per il Sublimis 2006 (chardonnay). Un pò sotto tono rispetto agli altissimi livelli a cui ci ha da sempre abituati il Ca' del Bosco Annamaria Clementi 2004, poco profondo soprattutto alla gustativa, mentre non si può dire lo stesso dell'altro nobile franciacortino, e cioè il Monte Rossa Cabochon 2008, che si dimostra elegante ed equilibrato. Ottimo anche il Brut Blanc de Blancs 2008 de Le Marchesine, preciso e grintoso.
Passando al versante piemontese, c'è un vino che mi emoziona ogni volta che lo assaggio: si tratta della Riserva d'Antan de La Scolca, sia nella versione Brut che Rosè. Sono d'accordo con la descrizione che ne viene data in guida: affascinante, seducente e coinvolgente. 
In Trentino-Alto Adige, altro caposaldo spumantistico nazionale, ottime prestazioni di Letrari (soprattutto la Riserva Brut 2007), Maso Martis (quest'anno Rosè Brut da paura), solite conferme da Abate Nero Domini 2008 e Riserva Altemasi Graal 2005; la vera sorpresa è stata Haderburg, cantina altoatesina, con il Pas Dosè 2008 ma soprattutto con uno stratosferico Riserva Hausmannhof Brut 2003 (si avete capito bene!!), di una complessità olfattiva, grassezza e sontuosità a dir poco straordinarie.
Infine, la docg Conegliano Valdobbiadene (cioè per i non addetti ai lavori il meglio conosciuto Prosecco), dove c'è sicuramente da segnalare la volontà da parte di molti produttori di intraprendere un deciso percorso qualitativo del prodotto. Importanti interpreti di questo percorso sono i vari Bortolomiol, La Tordera, Val d'Oca, Andreola, Bisol, Le Colture, Villa Sandi. Vere sorprese per me sono state però realtà che non conoscevo come BiancaVigna e Valdellovo (ottimo l'ExtraDry).
Fuori concorso....Costaripa Brut, raffinato e gentile con deliziosi sentori floreali.

mercoledì 5 dicembre 2012

Marsiliano 2007 - La Sibilla

Siamo in terre che hanno storia millenaria ed evocano leggende come quella della Sibilla cumana, antica sacerdotessa dell'oracolo di Apollo, la quale nei pressi del lago d'Averno, nella città magnogreca di Cuma, prediceva il futuro "ispirata" dalla divinità.
E' proprio qui che la famiglia Di Meo cerca di coltivare a vite la "terra della Sibilla" con lo spirito di chi, con la propria presenza vuole migliorarla e mai abusarne. Azienda a conduzione familiare, mi colpisce subito per la straordinaria ma "verace" ospitalità di Luigi e Vincenzo, vecchia e nuova generazione, entrambi intensamente coinvolti negli affari di famiglia.
Salendo su per le vigne dei piccoli terrazzamenti, fino in cima alla collina, tra splendidi pergolati e inaspettati reperti archeologici di epoca romana, rimani senza fiato ad ammirare il panorama che ti si pone davanti, che spazia dalla città romana sommersa di Baia al promontorio del Monte di Procida.
Le vigne sono molto eterogenee e su quei terreni vulcanici con ceneri e lapilli, trovi piante centenarie, altre di 40-50 anni e poi delle nuove sfide, quali vitigni "minori" come olivella, aglianichella e marsigliese. Falanghina e piedirosso la fanno comunque da padrone.
Idee chiare, personalità e decisa impronta territoriale si leggono anche nei vini aziendali, di cui abbiamo assaggiato questo Marsiliano, annata 2007, da uve marsigliese (60%), piedirosso e olivella (parimenti al 20 %).
Rosso porpora vivace e luminoso. Al naso sensazioni balsamiche e di macchia mediterranea, si accompagnano a piccoli frutti rossi (ciliegie) e fiori di geranio. Di buona struttura, mineralità e ricchezza estrattiva, ma anche fine eleganza e tannini levigati. Potente e glicerico, grande potenziale evolutivo. 
Sembra nell'immediato un vino di facile lettura, per poi stupirti di inaspettata complessità.
Dodici mesi in botti di primo, secondo e terzo passaggio. 


martedì 4 dicembre 2012

Berebene 2013 Gambero Rosso


Venerdì sera presso il quartier generale del Gambero Rosso a Roma e' stata presentata l'edizione 2013 della guida Berebene che raccoglie proposte "enoiche" interessanti sotto i 10 euro. A corollario della presentazione si è tenuta anche una interessante degustazione in cui operatori specializzati e non hanno avuto l'opportunità di assaggiare una degna rappresentanza dei vini in guida. Ecco alcune  "pillole" utili per fissare il ricordo lasciato da questi vini:
  • Roero Arneis 2011 Fabrizio Battaglino - Robusta struttura per essere un bianco condita da un frutto carnoso e pieno.
  • Moscato d'asti Su Reimond 2011 Bera - Naso varietale e una rinfrescante acidità.
  • Dogliani Gombe 2011 La Fusina - Solo acciaio, naso balsamico e pepato, mantiene un tannino fresco e succoso.
  • Dolcetto d'Alba Piano delli Perdoni 2011 - Vino quadrato, potente, dal tannino elegante e ottimo potenziale evolutivo.
  • Barbera d'Asti Superiore Rocca Nivo 2010 Scrimaglio - Rustica e raffinata al tempo stesso, mostra i muscoli ma anche un setoso tannino.
  • Kerner 2011 Pravis- Mostra classe ma anche potenza e struttura. Naso sapido e delicatamente floreale.
  • Lagrein Grieser 2011 Cantina di Bolzano - Delicati e freschi sentori di frutti di bosco allietano il naso e il palato.
  • Lagrein 2011 Muri Gries - Prototipo del lagrein, speziato ma dolce, fruttato e floreale, quando lo bevi sembra di sentire tutti i profumi e i sapori altoatesini.
  • Pinot Bianco  2011 Erste+Neue - Signorile, elegante, quasi vellutato ma anche tanta tanta mineralita che da brio...
  • Valpolicella 2010 Fontana del Fongo Luciano Arduini - Bevibilita' e' la parola chiave per questo vino, sincero e schietto.
  • Lambrusco Emilia Vivante 2011 Albinea Canali - Vivace nei profumi e nel sapore, mostra anche una discreta struttura, cosa non comune nelle interpretazioni di questo vitigno.
  • Verdicchio di Matelica Vigna Belisario 2011 Belisario - Grande interpretazione del vitigno, esplode al naso con sentori agrumati e di fiori di arancio che ritornano al palato. Invecchierà alla grande.
  • Verdicchio dei Castelli di Jesi Cuprese 2011 Colonnara - Non ha la stessa potenza e mineralita' del precedente ma resta signorile e affilato come una lama.
  • Verdicchio dei Castelli di Jesi Pievalta 2011 Pievalta - Da produzione biologica una didattica versione di verdicchio fine e delicata.
  • Rosso Conero 2010 Piantate Lunghe - Solo uve montepulciano e vigne vecchie danno grinta, mordente e una raffinata struttura a questi vino.
  • Lacrima di Morro d'Alba 2011 Podere Santa Lucia - Sentori eleganti di rosa dominano il naso, freschezza e mineralita' la bocca. Piacevole scoperta.
  • Torgiano Rosso Rubesco 2009 Lungarotti - Non lo scopro io questo vino, ma rappresenta sempre una conferma anche nella felice e rotonda espressione del millesimo.
  • Umbria Rosso 2010 Le Cimate - Ben fatto, da uve sangiovese e merlot che si sposano bene e con la giusta maturazione.
  • Graneta 2010 Pier Giorgio Falvo - Magliocco in purezza, carattere deciso nascosto da un velo di sentori gentili di rosa e ciliegia.
  • Ciro' Rosso 2011 Librandi - Colore scarico, ma tannino nobile e sentori balsamici, speziati e marini rendono questo vino degno rappresentante della terra di Calabria.
  • Barbazzale Rosso 2011 Cottanera - Zolfosa mineralita' e note di macchia mediterranea esprimono in questo vino itutta la forza di questa terra isolana.
  • Duca di Castelmonte Gibele' 2011 Carlo Pellegrino - Lo zibibbo dona note mielose, di fiori di arancia e albicocca direi quasi "orientaleggianti".