"L'espressione del nostro vino trae origine dalle nostre tradizioni dalle generazioni che ci hanno preceduto, come le radici delle nostre viti che affondano nel terrreno coltivato dai nostri avi".
Questa frase l'ho letta dalla piccola brochure di questa azienda e la riporto perchè credo rifletta a pieno la filosofia aziendale e ne percepisci ancora di più il valore visitando questi luoghi pregni di cultura contadina fatta di fatica, sudore, lacrime e sangue...
Se vuoi capire veramente cosa sia il Fiano, quello fatto secondo la "ricetta tradizionale", sono pochi i produttori a cui ci si può rivolgere, e uno di questi è sicuramente Ciro Picariello.
Se vuoi capire veramente cosa sia il Fiano, quello fatto secondo la "ricetta tradizionale", sono pochi i produttori a cui ci si può rivolgere, e uno di questi è sicuramente Ciro Picariello.
L'azienda si estende su una superficie di 7 ettari, di cui 5 coltivati a fiano, con vigneti in alta collina (circa 650 mt) e con esposizione sud/sud-est. Le vigne si trovano in due zone, Montefredane e Summonte, che possono essere considerate dei cru per la produzione di Fiano. Il terreno è composto in prevalenza di marne di argilla sabbiosa e arenarie. Forti escursioni termiche tra il giorno e la notte e tra estate e inverno, unito a una buona ventilazione vista la presenza del monte Partenio alle spalle sono tutti fattori che garantiscono una lenta maturazione delle uve che permette una buona maturazione fenolica e un fissaggio nei grappoli di tutte le sostanze aromatiche. Quindi la vendemmia è tendenzialmente tardiva (fine ottobre per il Fiano), le uve sono raccolte a mano, pressate e il mosto viene raffredato a 8° per 24 ore. La fermentazione avviene in acciaio a temperatura controllata (12-13°) per circa 60 giorni. La filosofia aziendale è quella di imbottigliare un anno dopo la vendemmia ed entrare in commercio poco prima di Natale. Scelta difficile dal momento che i ristoratori e le enoteche premono per avere al più presto l'ultima annata, ma che ha un notevole riscontro sulla qualità del vino perchè permette di offrire al mercato un Fiano più pronto.
Nella nostra visita in azienda, abbiamo fatto una interessante verticale di Fiano partendo dal 2008 (il 2009 non è appunto ancora uscito in commercio) fino al 2004.
Fiano di Avellino 2008 Esprime tutte le potenzialità di un millesimo che si preannuncia favoloso. C'è veramente di tutto: la grassezza e la "tannicità" del fiano, le note floreali e agrumate fresche e "giovani", la mandorla e le note tostate, la imperversante mineralità e una freschezza gustativa che asciuga praticamente tutto...direi che non ci sono parole per descrivere la bontà di questo vino!!
Fiano di Avellino 2007 Sicuramente assaggiato dopo il fantastico 2008, sembra un'annata in tono minore...in effetti la 2007 è stata un'annata difficile, calda, e questo ha influenzato anche il vino che presenta sentori sicuramente più evoluti (agrumi e pera), pur mantenendo una gradevole acidità sorretta da abbondante mineralità.
Fiano di Avellino 2006 Paglierino intenso con riflessi dorati. Naso che presenta toni fruttati (soprattutto pera e agrumi che sembrano essere il marchio di fabbrica dei Fiano di Picariello) ma anche note tostate e tanta tanta mineralità espressa da note sulfuree. In bocca è fresco, fine, elegante, con un finale lungo che si attesta su note amarognole e tostate.
Fiano di Avellino 2005 Sembra quasi di riassaggiare la 2007...stessi profumi evoluti, acidità inaspettata, ma più verticale che orizzontale nel senso che su tutto svettano acidità e mineralità a discapito di un ampio ventaglio aromatico di profumi.
Fiano di Avellino 2004 Oro giallo luminoso e brillante. Al naso esprime una profonda mineralità a cui seguono immediate e in sequenza note di erbe aromatiche e agrumi. Il sorso è sostanzioso, corpo e struttura quasi "da rosso" a cui si accompagna un'acidità ancora vibrante e assolutamente viva, con la mineralità che ritorna in piena corrispondenza gusto-olfattiva. Finale di notevole persistenza con una nota di nocciola tostata e di pasticceria.
Nella nostra visita in azienda, abbiamo fatto una interessante verticale di Fiano partendo dal 2008 (il 2009 non è appunto ancora uscito in commercio) fino al 2004.
Fiano di Avellino 2008 Esprime tutte le potenzialità di un millesimo che si preannuncia favoloso. C'è veramente di tutto: la grassezza e la "tannicità" del fiano, le note floreali e agrumate fresche e "giovani", la mandorla e le note tostate, la imperversante mineralità e una freschezza gustativa che asciuga praticamente tutto...direi che non ci sono parole per descrivere la bontà di questo vino!!
Fiano di Avellino 2007 Sicuramente assaggiato dopo il fantastico 2008, sembra un'annata in tono minore...in effetti la 2007 è stata un'annata difficile, calda, e questo ha influenzato anche il vino che presenta sentori sicuramente più evoluti (agrumi e pera), pur mantenendo una gradevole acidità sorretta da abbondante mineralità.
Fiano di Avellino 2006 Paglierino intenso con riflessi dorati. Naso che presenta toni fruttati (soprattutto pera e agrumi che sembrano essere il marchio di fabbrica dei Fiano di Picariello) ma anche note tostate e tanta tanta mineralità espressa da note sulfuree. In bocca è fresco, fine, elegante, con un finale lungo che si attesta su note amarognole e tostate.
Fiano di Avellino 2005 Sembra quasi di riassaggiare la 2007...stessi profumi evoluti, acidità inaspettata, ma più verticale che orizzontale nel senso che su tutto svettano acidità e mineralità a discapito di un ampio ventaglio aromatico di profumi.
Fiano di Avellino 2004 Oro giallo luminoso e brillante. Al naso esprime una profonda mineralità a cui seguono immediate e in sequenza note di erbe aromatiche e agrumi. Il sorso è sostanzioso, corpo e struttura quasi "da rosso" a cui si accompagna un'acidità ancora vibrante e assolutamente viva, con la mineralità che ritorna in piena corrispondenza gusto-olfattiva. Finale di notevole persistenza con una nota di nocciola tostata e di pasticceria.
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