Ha tenuto con il fiato sospeso fino all’ultimo, ma la vendemmia 2010 non ha deluso i viticoltori di Conegliano Valdobbiadene. Contrariamente a quanto affermato in alcuni articoli usciti nei giorni scorsi, che parlavano di prezzi delle uve crollati, alla vendemmia la qualità della produzione ha permesso una buona remunerazione ai viticoltori di collina. Dagli 85-90 centesimi dell'anno scorso il prezzo è salito a circa 1 euro. Questo dimostra ancora una volta che la qualità delle uve nell’area di Conegliano Valdobbiadene è nettamente superiore a tutte le altre produzioni di Glera.Si può a pieno titolo dire, anzi, che, in un’annata difficile come questa, a fare la differenza è stata proprio la collina, elemento caratterizzante della denominazione. Nonostante il maltempo, che ha caratterizzato la fine dell’estate, infatti, è bastata una settimana di sole settembrino a permettere alle aziende di Conegliano Valdobbiadene di raccogliere uve di buona qualità, con ottimi aromi, buona concentrazione di zuccheri e giusta acidità, elementi indispensabili per la produzione di spumante.Un risultato più che positivo che ha costretto però i viticoltori a un lavoro di grande precisione in cui è stato determinante pianificare il momento della vendemmia, vigneto per vigneto.La vendemmia 2010 si è caratterizzata, infatti, per la grande variabilità, che ha determinato, di collina in collina, qualità e epoche di raccolta diverse. Una diversità che rappresenta una ricchezza codificata dal 2010 nella tipologia Rive, introdotta con la Docg. Rive sono i vini provenienti da vigneti collocati nello stesso comune o frazione di comune, che vengono condotti esclusivamente a mano. Qui la qualità potrà raggiungere punte di vera eccellenza.Rive, in dialetto locale, significa alta collina, dove le pendenze costringono a lavorare talvolta in condizioni proibitive ma dove la viticoltura ha conferito al territorio un grande fascino, creando un legame ancora più stretto tra vigna e uomo.Una bellezza che ha permesso al territorio di Conegliano Valdobbiadene di avviare il progetto per il riconoscimento a Patrimonio Unesco, progetto che procede con tempi record. E’ di questi giorni, infatti, la notizia che il Ministero dei Beni Culturali, di concerto con il Ministero dell’Agricoltura ha inviato il dossier a Parigi per il formale inserimento nella lista dei beni candidati per l’Italia.
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