"Quando sali verso le
dolci colline dell'entroterra abbandonando la riviera ligure con i suoi borghi marinari e le sue
coste frastagliate, insieme ai panorami mozzafiato, cominci a percepire sempre più forte il richiamo di una cultura contadina, fatta di sforzi, passione, attaccamento alla terra e un fortissimo legame con il territorio. Solo allora capisci scelte di vita come quelle di Ivan Giuliani, che si aggiunge ai molti altri "eroi" che hanno deciso di dedicare la propria vita a progetti come questo, e che è forse nelle radici e nella cultura di tutti noi che abitiamo questo splendido Paese."
Luni, storica colonia romana sorta intorno al II
secolo a.C. nei pressi della foce del fiume Magra, da il nome a questa regione, splendida terra racchiusa tra Appennino, Alpi Apuane e Mar
Ligure. La Lunigiana è stata da sempre terra di confine: contesa già ai tempi dei Romani, i
quali dovettero affrontare i Liguri-Apuani, antica e fiera popolazione
celta, per conquistare questo posto strategico. A partire poi, dalla fine del primo
millennio, i vescovi di Luni sul lato ligure ed i Malaspina su quello
toscano, lottarono per il predominio su queste terre, che si risolse a favore di questi
ultimi. La frammentazione di questa splendida zona continuò anche
dopo, con la ripartizione a
favore di Firenze, Lucca, Genova e Parma, fino ad arrivare al 1844 con la
completa divisione della provincia di Spezia con quella di Massa Carrara.
Fosdinovo è al centro di uno splendido e ampio anfiteatro
naturale, che comprende anche i comuni di Castelnuovo Magra e Ortonovo, e che
domina quel tratto di riviera ligure compreso tra Lerici,
Portovenere e le Cinque Terre. In poco più di 6 km si passa da 50 mt a 450
mt, e la vista che si gode da lassù resta veramente impagabile...
E' in
questo contesto che il vulcanico Ivan Giuliani ha preso in gestione l'azienda
vinicola di famiglia, i cui 22
ettari di vigneti si trovano all'interno dell'areale di
produzione della DOC Colli di Luni, con suoli prevalentemente argillosi a valle
(in alcuni punti misti a lignite per via di una vecchia cava presente nella
zona in cui sorge la vigna), dove viene coltivato un particolare biotipo di
canaiolo nero (localmente chiamato merla) e più in alto, su suoli in
prevalenza argillo-scistosi, dove vengono coltivati prevalentemente vermentino
bianco e nero.
A proposito di vermentino, c'è da dire che Ivan sta facendo veramente un
bel lavoro, procedendo progressivamente a espiantare il
"classico" clone rauscedo, per sostituirlo con altri cloni più "autoctoni" (sardo,
corso, ecc) al fine di caratterizzare maggiormente e dare originalità al prodotto.
L'azienda
ha inoltre anche un altro vigneto in località Riomaggiore (zona DOC Cinque
Terre), dove produce un bianco a base di bosco, albarola e vermentino, e uno
Sciacchetrà.
Il
concetto di vinificazione è per Terenzuola molto semplice: cercare di portare
tutto ciò che è nel grappolo all’interno della bottiglia. Per realizzare questo
concetto si minimizza l’utilizzo dei prodotti enologici e viene usata la
massima delicatezza durante il processo produttivo.
Le
vigne sono curate praticamente in regime bio (più precisamente lotta integrata)
riducendo al minimo i trattamenti e i diradamenti fogliari, con piante meno
stressate e una resa migliore. Infatti, nel corso del nostro incontro, Ivan tiene a
precisare che le sue viti sono le uniche nella zona che hanno risentito
pochissimo di questa calda estate, secondo lui proprio perché meno stressate dai vari
trattamenti.
Le
uve raggiungono così in modo naturale un perfetto equilibrio fenolico;
vendemmie manuali in più passaggi per ogni singola parcella, riempimento della
pressa e delle vasche per mezzo di scivoli (la cantina è stata realizzata in
modo da sfruttare al massimo la forza di gravità, riducendo l’uso di pompe
e coclee), controllo equilibrato delle temperature di fermentazione, uso di
lieviti indigeni, sono tutti presupposti per la maturazione ideale dei
vini.
Per i bianchi, sono previste brevi macerazioni sulle
bucce e fermentazione con prolungata sosta sui lieviti per un periodo dai 3 ai 6 mesi a seconda del vino ( 6 mesi per il "Fosso di Corsano").
I
vini rossi, ad esclusione del Vermentino nero (che fa acciaio), sono
affinati in legno per un periodo di 12-15 mesi; attualmente si usano sia botti
grandi da 20 hl, sia barriques di secondo o terzo passaggio, per non
caratterizzare il vino con toni legnosi e vanigliati e non rovinare il tannino.
Se
necessario il vino viene chiarificato con prodotti naturali e di norma viene
imbottigliato senza filtrazione.
I vini
Vermentino Colli di Luni DOC 2011 (86)
Intenso nei profumi fruttati e nella beva, freschezza e sapidità ben ricamate, sembra richiamare negli assaggi lo stupendo mare in cui si tuffano quelle colline. Profondità e finale notevole. Riassaggiato in più giorni ha mantenuto intatte le aspettative.
Vermentino Colli di Luni DOC - Fosso di Corsano 2011 (88+)
Dai vigneti di vermentino (uso di cloni autoctoni) adagiati sulle colline di Fosdinovo a circa 450 mt di altezza, nasce questo cru aziendale. Note floreali di biancospino e una componente fruttata matura che gioca su pera, pesca e un leggero agrumato, si intrecciano con una salinità ben marcata. In bocca, l'equilibrio è garantito da una acidità ben centrata e un residuo zuccherino che dona al vino la giusta morbidezza. Vino di grande finezza, mantiene una composta eleganza nel finale.
Toscana Igt - Vermentino Nero 2011 (86+)
Rubino purpureo, scarico nel colore, esprime profumi delicati di rosa, amarena e frutti di bosco. Decisamente "pinotteggiante", di buona struttura, ha un attacco leggermente tannico, ma resta comunque intenso e rinfrescante nel sorso.
Cinque Terre bianco DOC Giuliani & Pasini 2010 (87)
Nato da un progetto portato avanti con Evasio Pasini, proprietario di vigne in Riomaggiore (Cinque Terre) e dintorni, questo vino è una vera e propria esplosione di profumi al naso: ginestra, macchia mediterranea, balsamico e marino. In bocca esprime maggiore potenza alcolica e meno freschezza degli altri vini aziendali.
Cinque Terre bianco DOC Giuliani & Pasini 2010 (87)
Nato da un progetto portato avanti con Evasio Pasini, proprietario di vigne in Riomaggiore (Cinque Terre) e dintorni, questo vino è una vera e propria esplosione di profumi al naso: ginestra, macchia mediterranea, balsamico e marino. In bocca esprime maggiore potenza alcolica e meno freschezza degli altri vini aziendali.
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