giovedì 28 febbraio 2013

Ruche' 2011 - Cascina Tavjin

Ebbene si, ammetto la mia ignoranza, ma sinceramente non conoscevo questo vitigno autoctono, tipicamente diffuso nel Monferrato astigiano, e riscoperto da poco soprattutto grazie anche al lavoro di un azienda, Montalbera, che ha il merito di averlo fatto conoscere a livello nazionale.  
Ci sono però anche tanti piccoli produttori che, non potendo essere supportati da adeguato marketing, si giocano tutto sulla carta della qualità e della passione. Questo Ruchè ne è sicuramente un esempio: dal 1908 la famiglia Verrua coltiva la vite e vinifica le proprie uve (grignolino, barbera e il raro ruché) con cura e passione. Cinque ettari complessivi di vigneto di proprietà e circa 20mila bottiglie l’anno vendute a un’affezionata clientela privata.  Da qualche anno l'azienda si è convertita al biologico e usa solo lieviti indigeni.
Qualche giorno fa, mi sono ritrovato ad assaggiare questo vino e mi ha subito colpito l'impatto assolutamente piacevole e immediato, direi "femminile" per come gioca su dolci note floreali di violetta e rosa, che lasciano poi spazio a spezie (cannella, chiodi di garofano), leggere note di sottobosco e a vaghi sentori fruttati, soprattutto lampone e more selvatiche. In bocca poi ha un attacco "dolce", che sembra in un primo momento coprire una ruspante freschezza e una marcata impronta alcolica accompagnata da soffi balsamici. Tannino levigato.

Nessun commento: