Il Syrah o Shiraz (come è conosciuta in Australia e Sudafrica) è una delle dieci varietà più coltivate e commercializzate in tutto il mondo. Si stima che la superficie coltivata sia superiore ai 150.000 di ettari. Con una forte personalità il Syrah dà origine a vini ricchi e complessi con una forte componente aromatica, a seconda del suolo, del clima e della sua vinificazione.
Il Syrah trova la sua prima area di coltivazione nella Valle del Rodano tra le città di Valence e Vienne. Qui i vignerons riescono a fare esprimere a questo particolare vitigno tutte le sue potenzialità qualitative; infatti nomi di famose aree della Valle del Rodano come Hermitage, Crozes-Hermitage, Cote-Rotiè e Cornas rappresentano solidi riferimenti dell'enologia mondiale.
Ci sono controverse spiegazioni sull'origine del syrah. Sebbene, gli studiosi siano quasi tutti concordi nel ritenere che il Syrah sia stato importato dal Medio Oriente, ve ne sono alcuni che ancora imputano le sue origini nella città di Shiraz in Persia (l'odierno Iran); purtroppo qui non è presente questa cultivar, ma si è solo rirscontrato un vitigno dal nome Schirazi nell’Azerbaidjan iraniano che peraltro è a bacca bianca e con acino molto grosso. Esiste però una certezza che il Syrah era già coltivato e usato per la produzione di vino nella Valle del Rodano già dai tempi dei Romani.
Il Syrah è un vitigno a maturazione piuttosto tadiva, che ben si adatta a differenti terroir, condizioni climatiche ed ambientali, ma mal tollera sistemi di coltivazione con rese piuttosto elevate, che ne fanno rapidamente perdere le sue migliori qualità. Vitigno dal colore piuttosto scuro e intenso, dall'elevato contenuto polifenolico, genera vini molto longevi e adatti sia a una lunga maturazione in botte che affinamento in bottiglia. A livello aromatico, va fatta una distinzione tra i syrah prodotti in Europa (in particolare in Francia) e quelli prodotti nel Nuovo Mondo. I primi sono vini eleganti, robusti, più morbidi e meno tannici, e con un caratteristico sentore di "pepe nero". Gli altri invece, sono più densi e corposi, e sviluppano aromi di frutta matura e confetture.
Le zone di produzione
Le caratteristiche di adattabilità del Syrah lo rendono ben produttivo in zone di freddo temperato e in zone molto calde. Esistono produzioni di vini Syrah/Shiraz ai tropici nel nordest del Brasile: qui infatti è studiato e posto sotto sperimentazione per potere stabilire il potenziale del suo grado d’adattabilità alle diverse condizioni ambientali e climatiche. Le principali zone di produzione sono: Cile, Australia, Sudafrica, Francia, Italia e California. Andiamo ad analizzare singolarmente queste zone.
In Cile il Syrah si esprime molto generoso sotto il profilo quantitativo, ma è anche sensibile alle malattie per la sua delicatezza. A causa del suo elevato vigore e per la tendenza che ha sempre mostrato ad essere suscettibile agli attacchi di Botrytis Cinerea, la maggior parte dei vigneti sono stati impiantati su suoli con un buon drenaggio.
Una delle caratteristiche che fa del Cile “il paradiso della viticoltura” è la totale assenza della filossera che rende inutile l’uso del portinnesto; quindi ci si trova davanti piante molto longeve e con tempi dimezzati per entrare a pieno ritmo nel ciclo produttivo. Un altro aspetto fondamentale nel Cile è l’escursione termica, dovuta alla discesa notturna dell’aria fredda dalle Ande. L’escursione è così ampia e repentina che colpisce la maggior parte del territorio cileno. Questo fattore così importante arricchisce e caratterizza la definizione dei profumi del vino.
La Curicò Valley ha il ciclo vegetativo più breve ed il clima più continentale di tutto il Cile. Il suolo è prettamente argilloso ed i vigneti sono irrigati a solco approfittando anche dello scioglimento delle nevi andine. Questo genere di approvigionamento era già stato usato nell’antichità dagli agricoltori Inca che progettarono una rete di canali per sfruttare tale scopo. Qui gli impianti sono in parte frutto di reinnesti del Syrah sul Cabernet ed in questo caso è stata trasformata anche la forma d’allevamento, passando dall’alberello alla controspalliera. Nella Maipo Valley il Syrah è utilizzato sia nei suoli più fertili che in quelli meno fertili con l'obiettivo, soprattutto nel primo caso, di mantenere le rese per ettaro sempre al di sotto degli 80 q/ha.
Infine nell’Aconcagua Valley, troviamo le prime aree del Cile ad essere state coltivate a Syrah. Qui convivono insieme gli alberelli e le contro-spalliere, ed è sempre qui alla fine del XIX secolo nacque la più grande azienda vinicola del mondo. I viticoltori cileni si mostrano sempre più aperti alla sperimentazione e sono anche alla costante ricerca di terreni meno fertili che diano uve più adatte ad un prodotto di qualità. Sorgono vigneti di Syrah nella fascia costiera ( Limarì) ed altri ad altititudini di oltre 2000 m (Elqui).
Il Syrah è considerato il vitigno a bacca rossa più importante per la viticoltura in Australia; localmente chiamato Shiraz, ha saputo adattarsi in questa terra meglio delle altre varietà, producendo vini di buon colore e struttura. con uno stile più denso e concentrato rispetto ai syrah prodotti in Europa. Il temperato clima australiano è molto adatto alla viticoltura, con una temperatura estiva simile a quella presente nelle zone di Bordeaux o del Piemonte. Da segnalare che oltre ad essere vinificato in purezza, il syrah viene qui usato anche in blend con il Cabernet Sauvignon.
Le zone più vocate si trovano nella parte meridionale, come Barossa Valley (sono stati trovati in questa zona vigneti di Shiraz in questa zona con età stimata dai 50 ai 100 anni), McLaren Vale e Coonawarra. In queste aree possiamo riscontrare stili diversi: dagli shiraz più densi e concentrati di Barossa Valley e McLaren Vale, a quelli più aromatici di Coonawarra, grazie soprattutto alla presenza di un clima più fresco e di brezze marine. Altre zone comunque interessanti sono Hunter Valley e Clara Valley.
Lo Shiraz è adatto per il Sud Africa perché ama i climi caldi: infatti il soleggiato clima sudafricano regala una migliore maturazione fenolica al momento della vendemmia con vini di maggiore tenore alcolico e carattere indiscusso. Hanno carattere speziato i Syrah di Beokenhouskloof che sono simili a quelli della Valle del Rodano, mentre quelli prodotti da Saxenburg e Fairview sono più ricchi, dolci e spesso barricati. Più a nord all’interno del distretto di Pearl, dove l’escursione termica è molto accentuata, il Syrah si è adattato esprimendo un carattere un po’ più duro con dei profumi particolari ed interessanti.
Il Syrah fu importato in California per la prima volta nel 1870 da J.H. Drummond, capitano dell’esercito britannico in pensione. Egli si stabilì nella Sonora Valley dove iniziò a produrre un vino che era un uvaggio di Shirah e Marsanne, una varietà a bacca bianca proveniente anch’essa dalla Valle del Rodano, e chiamò questo vino Hermitage.
La Central Valley rappresenta in termini di ettari vitati la più grande regione produttrice di Syrah in California. Quest’area include anche la Sacramento Valley che produce solo una piccola quantità di vino e la San Joachin Valley che è tra le zone più produttive del mondo. La Madera Country è la prima in California in termini di Syrah impiantati ed in generale si dovrebbe collocare al terzo posto per estensione di vigneti dopo San Joachin e Fresno. La presenza di un clima fresco e ventilato di alcune zone della California, come Monterey, Mendocino, Clarksburg, Edna, unitamente alla grande capacità di adattamento di questo vitigno ha fatto si che la California si affermasse nel mondo enologico anche per il suo eccellente syrah.
Le radici della coltivazione del Syrah si trovano in Francia nel nord della valle del Rodano tra Hermitage e Cote Rotie. Questa zona rimane uno dei punti di riferimento per la produzione di vini con uve syrah. Nonostante sia consentita una piccola percentuale di uva bianca (Viognier) i migliori esemplari di syrah in purezza sono prodotti nelle denominazioni Hermitage, Cote Rotie, Crozes-Hermitage, Cornas e St. Joseph. Questi vini sono caratterizzati da aromi di frutta molto marcati, buona mineralità e acidità, e soprattutto dalla tipica nota di pepe nero. Anche nella parte meridionale della valle del Rodano viene coltivato il syrah, il quale viene però utilizzato nelle denominazioni della zona in blend con altri vitigni, come per esempio nello Chateauneuf-du-Pape. Qui il syrah viene utilizzato insieme a Grenache, Carignane, Cinsaut e Monvedre, e contribuisce a dare la struttura insieme alla complessità aromatica dei frutti e delle spezie. Fuori dalla valle del Rodano, nella Languedoc Roussillon viene prodotta una quota sempre maggiore di Syrah di qualità. In un quarto di secolo la viticoltura del sud della Francia ha completamente cambiato aspetto ed in particolare proprio in questa regione. La maggior parte dei vigneti delle pianure sono stati ristrutturati in modo da poter abbandonare la massiccia produzione di vini da tavola verso una produzione di qualità.
In Italia la coltivazione del syrah è andata di pari passo all'affermazione dei vitigni internazionali per un evidente tentativo dei produttori italiani di uniformarsi a quelle che sono le tendenze dell'enologia internazionale e per avvicinarsi ai gusti dei consumatori internazionali. Il Syrah viene usato in numerose DOCG, DOC e IGT italiane, ma le zone in cui si è maggiormente diffuso con buoni risultati sono sicuramente la Toscana e la Sicilia.
In Toscana si è sentita l’esigenza di coltivare il Syrah, come altri vitigni internazionali, per migliorare la qualità di certi vini prodotti da uve Sangiovese. Molti degli impianti di Sangiovese realizzati dopo la seconda guerra mondiale si basarono sull’utilizzo di cloni provenienti dalla vicina Emilia-Romagna. Si trattava di cloni molto produttivi, ma di scarsa qualità, per cui è stato necessario ricorrere all’utilizzo di vitigni internazionali come il Syrah per poter migliorare la qualità dei vini, sopperendo a quella carenza di colore, di grado alcolico e di struttura che un vitigno come il Syrah riesce a donare. In Sicilia invece, il Syrah ha trovato condizioni pedo-climatiche eccellenti, per cui la sua coltivazione si è diffusa in maniera molto rapida. Da circa un decennio ha conquistato un posto d’onore nell’elite dei vini d’eccellenza siciliani grazie alle sue caratteristiche di grande concentrazione, morbidezza, densità dei tannini spesso anche ingentilito dall’uso sapiente dell’affinamento in legno. E’ riconosciuto per il suo gusto speziato, sentori di sottobosco (mora e prugna), talvolta anche accompagnato da note balsamiche e di liquirizia, cacao amaro e caffè. Spesso viene usato in assemblaggio con vitigni autoctoni come il Nero D’Avola al quale aggiunge struttura ed eleganza, oppure con i vitigni internazionali come il Cabernet Souvignon ed il Merlot, stemperando le caratteristiche un po’ selvatiche dei due.
Ci sono controverse spiegazioni sull'origine del syrah. Sebbene, gli studiosi siano quasi tutti concordi nel ritenere che il Syrah sia stato importato dal Medio Oriente, ve ne sono alcuni che ancora imputano le sue origini nella città di Shiraz in Persia (l'odierno Iran); purtroppo qui non è presente questa cultivar, ma si è solo rirscontrato un vitigno dal nome Schirazi nell’Azerbaidjan iraniano che peraltro è a bacca bianca e con acino molto grosso. Esiste però una certezza che il Syrah era già coltivato e usato per la produzione di vino nella Valle del Rodano già dai tempi dei Romani.
Il Syrah è un vitigno a maturazione piuttosto tadiva, che ben si adatta a differenti terroir, condizioni climatiche ed ambientali, ma mal tollera sistemi di coltivazione con rese piuttosto elevate, che ne fanno rapidamente perdere le sue migliori qualità. Vitigno dal colore piuttosto scuro e intenso, dall'elevato contenuto polifenolico, genera vini molto longevi e adatti sia a una lunga maturazione in botte che affinamento in bottiglia. A livello aromatico, va fatta una distinzione tra i syrah prodotti in Europa (in particolare in Francia) e quelli prodotti nel Nuovo Mondo. I primi sono vini eleganti, robusti, più morbidi e meno tannici, e con un caratteristico sentore di "pepe nero". Gli altri invece, sono più densi e corposi, e sviluppano aromi di frutta matura e confetture.
Le zone di produzione
Le caratteristiche di adattabilità del Syrah lo rendono ben produttivo in zone di freddo temperato e in zone molto calde. Esistono produzioni di vini Syrah/Shiraz ai tropici nel nordest del Brasile: qui infatti è studiato e posto sotto sperimentazione per potere stabilire il potenziale del suo grado d’adattabilità alle diverse condizioni ambientali e climatiche. Le principali zone di produzione sono: Cile, Australia, Sudafrica, Francia, Italia e California. Andiamo ad analizzare singolarmente queste zone.
In Cile il Syrah si esprime molto generoso sotto il profilo quantitativo, ma è anche sensibile alle malattie per la sua delicatezza. A causa del suo elevato vigore e per la tendenza che ha sempre mostrato ad essere suscettibile agli attacchi di Botrytis Cinerea, la maggior parte dei vigneti sono stati impiantati su suoli con un buon drenaggio.
Una delle caratteristiche che fa del Cile “il paradiso della viticoltura” è la totale assenza della filossera che rende inutile l’uso del portinnesto; quindi ci si trova davanti piante molto longeve e con tempi dimezzati per entrare a pieno ritmo nel ciclo produttivo. Un altro aspetto fondamentale nel Cile è l’escursione termica, dovuta alla discesa notturna dell’aria fredda dalle Ande. L’escursione è così ampia e repentina che colpisce la maggior parte del territorio cileno. Questo fattore così importante arricchisce e caratterizza la definizione dei profumi del vino.
La Curicò Valley ha il ciclo vegetativo più breve ed il clima più continentale di tutto il Cile. Il suolo è prettamente argilloso ed i vigneti sono irrigati a solco approfittando anche dello scioglimento delle nevi andine. Questo genere di approvigionamento era già stato usato nell’antichità dagli agricoltori Inca che progettarono una rete di canali per sfruttare tale scopo. Qui gli impianti sono in parte frutto di reinnesti del Syrah sul Cabernet ed in questo caso è stata trasformata anche la forma d’allevamento, passando dall’alberello alla controspalliera. Nella Maipo Valley il Syrah è utilizzato sia nei suoli più fertili che in quelli meno fertili con l'obiettivo, soprattutto nel primo caso, di mantenere le rese per ettaro sempre al di sotto degli 80 q/ha.
Infine nell’Aconcagua Valley, troviamo le prime aree del Cile ad essere state coltivate a Syrah. Qui convivono insieme gli alberelli e le contro-spalliere, ed è sempre qui alla fine del XIX secolo nacque la più grande azienda vinicola del mondo. I viticoltori cileni si mostrano sempre più aperti alla sperimentazione e sono anche alla costante ricerca di terreni meno fertili che diano uve più adatte ad un prodotto di qualità. Sorgono vigneti di Syrah nella fascia costiera ( Limarì) ed altri ad altititudini di oltre 2000 m (Elqui).
Il Syrah è considerato il vitigno a bacca rossa più importante per la viticoltura in Australia; localmente chiamato Shiraz, ha saputo adattarsi in questa terra meglio delle altre varietà, producendo vini di buon colore e struttura. con uno stile più denso e concentrato rispetto ai syrah prodotti in Europa. Il temperato clima australiano è molto adatto alla viticoltura, con una temperatura estiva simile a quella presente nelle zone di Bordeaux o del Piemonte. Da segnalare che oltre ad essere vinificato in purezza, il syrah viene qui usato anche in blend con il Cabernet Sauvignon.
Le zone più vocate si trovano nella parte meridionale, come Barossa Valley (sono stati trovati in questa zona vigneti di Shiraz in questa zona con età stimata dai 50 ai 100 anni), McLaren Vale e Coonawarra. In queste aree possiamo riscontrare stili diversi: dagli shiraz più densi e concentrati di Barossa Valley e McLaren Vale, a quelli più aromatici di Coonawarra, grazie soprattutto alla presenza di un clima più fresco e di brezze marine. Altre zone comunque interessanti sono Hunter Valley e Clara Valley.
Lo Shiraz è adatto per il Sud Africa perché ama i climi caldi: infatti il soleggiato clima sudafricano regala una migliore maturazione fenolica al momento della vendemmia con vini di maggiore tenore alcolico e carattere indiscusso. Hanno carattere speziato i Syrah di Beokenhouskloof che sono simili a quelli della Valle del Rodano, mentre quelli prodotti da Saxenburg e Fairview sono più ricchi, dolci e spesso barricati. Più a nord all’interno del distretto di Pearl, dove l’escursione termica è molto accentuata, il Syrah si è adattato esprimendo un carattere un po’ più duro con dei profumi particolari ed interessanti.
Il Syrah fu importato in California per la prima volta nel 1870 da J.H. Drummond, capitano dell’esercito britannico in pensione. Egli si stabilì nella Sonora Valley dove iniziò a produrre un vino che era un uvaggio di Shirah e Marsanne, una varietà a bacca bianca proveniente anch’essa dalla Valle del Rodano, e chiamò questo vino Hermitage.
La Central Valley rappresenta in termini di ettari vitati la più grande regione produttrice di Syrah in California. Quest’area include anche la Sacramento Valley che produce solo una piccola quantità di vino e la San Joachin Valley che è tra le zone più produttive del mondo. La Madera Country è la prima in California in termini di Syrah impiantati ed in generale si dovrebbe collocare al terzo posto per estensione di vigneti dopo San Joachin e Fresno. La presenza di un clima fresco e ventilato di alcune zone della California, come Monterey, Mendocino, Clarksburg, Edna, unitamente alla grande capacità di adattamento di questo vitigno ha fatto si che la California si affermasse nel mondo enologico anche per il suo eccellente syrah.
Le radici della coltivazione del Syrah si trovano in Francia nel nord della valle del Rodano tra Hermitage e Cote Rotie. Questa zona rimane uno dei punti di riferimento per la produzione di vini con uve syrah. Nonostante sia consentita una piccola percentuale di uva bianca (Viognier) i migliori esemplari di syrah in purezza sono prodotti nelle denominazioni Hermitage, Cote Rotie, Crozes-Hermitage, Cornas e St. Joseph. Questi vini sono caratterizzati da aromi di frutta molto marcati, buona mineralità e acidità, e soprattutto dalla tipica nota di pepe nero. Anche nella parte meridionale della valle del Rodano viene coltivato il syrah, il quale viene però utilizzato nelle denominazioni della zona in blend con altri vitigni, come per esempio nello Chateauneuf-du-Pape. Qui il syrah viene utilizzato insieme a Grenache, Carignane, Cinsaut e Monvedre, e contribuisce a dare la struttura insieme alla complessità aromatica dei frutti e delle spezie. Fuori dalla valle del Rodano, nella Languedoc Roussillon viene prodotta una quota sempre maggiore di Syrah di qualità. In un quarto di secolo la viticoltura del sud della Francia ha completamente cambiato aspetto ed in particolare proprio in questa regione. La maggior parte dei vigneti delle pianure sono stati ristrutturati in modo da poter abbandonare la massiccia produzione di vini da tavola verso una produzione di qualità.
In Italia la coltivazione del syrah è andata di pari passo all'affermazione dei vitigni internazionali per un evidente tentativo dei produttori italiani di uniformarsi a quelle che sono le tendenze dell'enologia internazionale e per avvicinarsi ai gusti dei consumatori internazionali. Il Syrah viene usato in numerose DOCG, DOC e IGT italiane, ma le zone in cui si è maggiormente diffuso con buoni risultati sono sicuramente la Toscana e la Sicilia.
In Toscana si è sentita l’esigenza di coltivare il Syrah, come altri vitigni internazionali, per migliorare la qualità di certi vini prodotti da uve Sangiovese. Molti degli impianti di Sangiovese realizzati dopo la seconda guerra mondiale si basarono sull’utilizzo di cloni provenienti dalla vicina Emilia-Romagna. Si trattava di cloni molto produttivi, ma di scarsa qualità, per cui è stato necessario ricorrere all’utilizzo di vitigni internazionali come il Syrah per poter migliorare la qualità dei vini, sopperendo a quella carenza di colore, di grado alcolico e di struttura che un vitigno come il Syrah riesce a donare. In Sicilia invece, il Syrah ha trovato condizioni pedo-climatiche eccellenti, per cui la sua coltivazione si è diffusa in maniera molto rapida. Da circa un decennio ha conquistato un posto d’onore nell’elite dei vini d’eccellenza siciliani grazie alle sue caratteristiche di grande concentrazione, morbidezza, densità dei tannini spesso anche ingentilito dall’uso sapiente dell’affinamento in legno. E’ riconosciuto per il suo gusto speziato, sentori di sottobosco (mora e prugna), talvolta anche accompagnato da note balsamiche e di liquirizia, cacao amaro e caffè. Spesso viene usato in assemblaggio con vitigni autoctoni come il Nero D’Avola al quale aggiunge struttura ed eleganza, oppure con i vitigni internazionali come il Cabernet Souvignon ed il Merlot, stemperando le caratteristiche un po’ selvatiche dei due.
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