La viticoltura in Campania tra luci e ombre, aziende super-famose e piccolissime realtà offre ogni tanto delle gradite sorprese....in questo caso parliamo di "Cantine Olivella" azienda vinicola in Sant'Anastasia, nel pieno del Parco Nazionale del Vesuvio. Territorio difficile per la viticoltura, a volte strappato al cemento, ma nonostante ciò teatro di sperimentazioni e riscoperta di vitigni autoctoni altrimenti dimenticati e sommersi da ettolitri dei soliti falanghina, greco, fiano, ecc.
L'azienda la conoscevo già in quanto vinifica un'ottima catalanesca, altro vitigno autoctono da sempre diffuso nelle zone vesuviane e la cui presenza sembra risalire addirittura al 1500. Continuando in questo percorso di riscoperta di vitigni sconosciuti, i "nostri" si sono imbarcati anche nella vinificazione del caprettone in purezza, altro vitigno "storico" campano di antiche origini,confuso fino a poco tempo fa con la coda di volpe bianca, fino a che studi recenti hanno rimarcato l'esistenza di caratteristiche ampelografiche differenti.
L'Emblema (doc Vesuvio - annata 2011) si presenta di un colore giallo paglierino molto scarico, quasi una eccezionalità per i vini vulcanici di quella zona. Al naso spiccano fiori bianchi e un leggero fruttato, molto delicato e non intensissimo. In bocca emerge in primis una netta e pungente sapidità degna di un vino "vulcanico" accompagnata comunque da una rinfrescante acidità. Caratterisitche che rendono il vino degno compagno di fritture di paranza....l'unica note dolente che guasta un pò, è una lieve nota amarognola avvertita nel finale.
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