mercoledì 5 dicembre 2012

Marsiliano 2007 - La Sibilla

Siamo in terre che hanno storia millenaria ed evocano leggende come quella della Sibilla cumana, antica sacerdotessa dell'oracolo di Apollo, la quale nei pressi del lago d'Averno, nella città magnogreca di Cuma, prediceva il futuro "ispirata" dalla divinità.
E' proprio qui che la famiglia Di Meo cerca di coltivare a vite la "terra della Sibilla" con lo spirito di chi, con la propria presenza vuole migliorarla e mai abusarne. Azienda a conduzione familiare, mi colpisce subito per la straordinaria ma "verace" ospitalità di Luigi e Vincenzo, vecchia e nuova generazione, entrambi intensamente coinvolti negli affari di famiglia.
Salendo su per le vigne dei piccoli terrazzamenti, fino in cima alla collina, tra splendidi pergolati e inaspettati reperti archeologici di epoca romana, rimani senza fiato ad ammirare il panorama che ti si pone davanti, che spazia dalla città romana sommersa di Baia al promontorio del Monte di Procida.
Le vigne sono molto eterogenee e su quei terreni vulcanici con ceneri e lapilli, trovi piante centenarie, altre di 40-50 anni e poi delle nuove sfide, quali vitigni "minori" come olivella, aglianichella e marsigliese. Falanghina e piedirosso la fanno comunque da padrone.
Idee chiare, personalità e decisa impronta territoriale si leggono anche nei vini aziendali, di cui abbiamo assaggiato questo Marsiliano, annata 2007, da uve marsigliese (60%), piedirosso e olivella (parimenti al 20 %).
Rosso porpora vivace e luminoso. Al naso sensazioni balsamiche e di macchia mediterranea, si accompagnano a piccoli frutti rossi (ciliegie) e fiori di geranio. Di buona struttura, mineralità e ricchezza estrattiva, ma anche fine eleganza e tannini levigati. Potente e glicerico, grande potenziale evolutivo. 
Sembra nell'immediato un vino di facile lettura, per poi stupirti di inaspettata complessità.
Dodici mesi in botti di primo, secondo e terzo passaggio. 


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